Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge riproduce il testo della proposta di legge atto Camera n. 4149 (d'iniziativa dei deputati Molinari ed altri) e del disegno di legge atto Senato 3056 (d'iniziativa dei senatori Vallone ed altri), presentati nella XIV legislatura.
      Considerate l'importanza e la drammaticità dei temi oggetto della presente proposta di legge, nonché l'aumento dei casi di persone scomparse, si ritiene doveroso presentare un provvedimento per tenere sempre alta l'attenzione su questo problema, per proporre iniziative utili allo svolgimento delle indagini e per offrire un aiuto ai familiari delle persone scomparse.
      I dati acquisiti dimostrano come in Italia il fenomeno degli scomparsi sia in costante, esponenziale crescita. Ogni anno

 

Pag. 2

arrivano agli uffici di polizia almeno 20.000 segnalazioni che riguardano gli adulti e circa 2.000 che riguardano i minori.
      Solo la trasmissione televisiva «Chi l'ha visto?» ha trattato, in diciotto anni di attività, circa 3.000 di questi casi. Il 60 per cento delle scomparse è dovuto ad allontanamenti volontari che nove volte su dieci si risolvono o con il ritorno della persona che si era allontanata o, comunque, con un contatto di quest'ultima che ribadisce la volontarietà della scelta; quaranta volte su cento si tratta, invece, di scomparse non volontarie e purtroppo in tali casi è molto rara la risoluzione del mistero che inevitabilmente le circonda.
      A cominciare dal fisico Ettore Majorana, scomparso nel 1938, per continuare con Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due adolescenti sparite nel 1983, Federico Caffè, l'economista che si eclissò nel 1987, Davide Cervia, il tecnico di armi elettroniche sparito da Velletri nel 1990, Paolo Adinolfi, il magistrato scomparso nel 1994.
      Come non ricordare poi i casi di Cristina Golinucci, scomparsa il 1o settembre 1992, di Simona Floridia, scomparsa il 16 settembre dello stesso anno, di Elisa Claps, scomparsa il 12 settembre 1993, e di Letizia Teglia, di cui non si ha più alcuna notizia dal 30 agosto 1995?
      Ed ancora Angela Celentano, scomparsa nel 1996 durante una gita sul monte Faito, e i 1.040 minori (366 italiani e 674 stranieri) che, secondo dati della Criminalpol relativi agli anni fino al 2003, risultano ancora da rintracciare. Tutti fascicoli aperti e tutto lavoro ancora da fare per gli investigatori.
      Gli accordi internazionali, il «Sistema di informazione Schengen» (SIS) nonché i contatti in tempo reale con i 178 Paesi dove opera l'Interpol, aiutano molto la possibilità di localizzare le persone che cercano di sparire. Permangono però ancora molti casi avvolti nel mistero.
      Negli ultimi anni vi sono stati, dentro e fuori i nostri confini, alcuni tentativi di intervenire sul problema, ma manca ancora, soprattutto nel nostro Paese, un coordinamento centrale.
      In rete ci sono alcuni siti di questure, comuni e province, con uno spazio apposito dedicato a persone di cui nessuno ha più notizie, che in alcuni casi, come la questura di Torino, indicano a chi rivolgersi per formalizzare la denuncia. In questi siti, come in quelli delle questure di Reggio Emilia o di Cosenza, si trovano fotografie e schede delle persone da ritrovare.
      In lingua inglese e spagnola è il National Center for missing and exploited children (NCMEC), un'organizzazione no-profit riconosciuta dal Dipartimento di giustizia statunitense, che dal 1984 si occupa in modo intensivo di abusi e sparizioni di minori. Ha lavorato su oltre 62.000 casi di bambini scomparsi, di cui 44.000 sono stati ritrovati. Si può aiutare il NCMEC mettendo un banner sul proprio sito, diventando uno dei volontari o facendo circolare le foto delle persone scomparse. Nel sito del NCMEC sono anche presenti una serie di link per la prevenzione e un quiz per valutare il grado di sicurezza della condotta di genitori e figli.
      Solo per la parte che riguarda i casi di bambini e di adolescenti, il sito europeo di «Persone scomparse» ha quattro sezioni in ordine alfabetico e cliccando sulle fotografie si possono leggere le schede informative. L'idea di base di questa iniziativa è di sfruttare l'universalità della rete per diffondere il più possibile informazioni riguardanti bambini e adulti che si vorrebbero ritrovare e di cui spesso non si sa neanche perché e come siano potuti scomparire. Il sito non è riferito a individui maggiorenni che di propria volontà sono voluti fuggire lontano.
      Nel sito della Polizia di Stato è operante la sezione «www.bambiniscomparsi.com», di matrice americana, «www.missingkids.it», al quale collabora un pool di funzionari della Criminalpol e che si aggiunge alle diverse pagine web già aperte da alcune procure della Repubblica. Obiettivo: mettere in rete, facilitandone la diffusione e l'accesso, tutti
 

Pag. 3

i dati sulle persone, adulti e bambini, scomparse in Italia.
      Tra le varie esperienze poste in essere, va ricordata in Svizzera la «Commissione intercantonale di polizia giudiziaria responsabile della ricerca delle persone scomparse» istituita nel 1992 dalla Commissione svizzera contro la criminalità. La Commissione, composta da rappresentanti di tutte le Forze di polizia, si riunisce periodicamente per analizzare lo stato delle indagini sui casi di scomparsa involontaria.
      In Australia è stata istituita una banca dati di campioni di DNA di persone scomparse, a seguito della soluzione di due casi di persone scomparse grazie all'abbinamento da parte della polizia scientifica di frammenti di osso con esemplari di saliva ottenuti dai genitori delle due persone. I familiari di oltre 400 persone scomparse nello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud sono stati così chiamati a fornire alla polizia campioni di DNA per aiutare ad identificare eventuali resti.
      In Italia, proprio perché non ci si rassegni, anche a distanza di anni, all'accettazione di una burocratica «archiviazione» dei casi di scomparsa, e si continui invece a cercare e ad indagare, si è costituita a Potenza l'associazione «Penelope», aperta ai familiari e agli amici di tutte le persone scomparse in Italia e delle quali non si ha a tutt'oggi traccia. Le famiglie che hanno aderito all'associazione «Penelope» hanno in comune legami spezzati, affetti persi e mai più ritrovati, lacrime versate senza mai una spiegazione valida, senza che nessuno abbia mai bussato alle loro porte per dire dove sia finito quel volto, chi abbia incrociato quello sguardo, che fine abbia fatto quella storia. L'associazione si può anche costituire parte civile.
      Ed è proprio per restituire una speranza a tali famiglie che è stata redatta la presente proposta di legge, al fine di creare un maggiore coordinamento tra le Forze dell'ordine e garantire alle famiglie un maggiore sostegno da parte delle istituzioni.
      La proposta di legge si compone di otto articoli.
      L'articolo 1 prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'interno, del Comitato nazionale interforze sulle persone scomparse. Il Comitato ha il compito di monitorare i casi di persone scomparse sul territorio, valutare lo stato delle indagini ed assumere iniziative che possono favorire la ricerca delle persone scomparse.
      L'articolo 1 prevede, altresì, l'istituzione del comitato provinciale sulle persone scomparse, presieduto dal prefetto. Questo comitato vuole essere una sorta di unità di crisi che si viene a costituire nell'immediatezza della scomparsa della persona, al fine di non disperdere elementi utili alle indagini.
      L'articolo 2 istituisce presso il Casellario centrale di identità del Ministero dell'interno una banca dati nazionale sulle persone scomparse in modo da dotare il nostro Paese di uno strumento indispensabile per diffondere foto e segnalazioni relative alle persone scomparse.
      L'articolo 3 istituisce, sul citato modello australiano, la banca dati nazionale di campioni di DNA di persone scomparse.
      L'articolo 4 prevede l'istituzione dell'Ufficio centrale obitori, al fine di consentire una più rapida identificazione di cadaveri non riconosciuti.
      L'articolo 5 prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'interno, del numero verde sulle persone scomparse. La duplice esperienza positiva del numero verde antiusura e di quello antitratta attestano la validità dello strumento.
      Con l'articolo 6 si vuole istituire il Fondo di solidarietà per i familiari delle persone scomparse. Le spese che i familiari di persone scomparse sostengono sono estremamente onerose e, spesso, al profondo e drammatico dolore per la scomparsa del proprio congiunto, si unisce anche la disperazione di non avere risorse sufficienti per favorirne il ritrovamento.
      L'articolo 7 prevede il diritto ad un permesso retribuito per assenze dal lavoro motivate dalla scomparsa del familiare per
 

Pag. 4

un ammontare massimo di trentasei giorni annuali per un periodo non superiore ad un anno.
      L'articolo 8, infine, reca la copertura finanziaria della legge.
      Dall'articolato si evince come la ratio della proposta di legge è duplice: da un lato vi è la volontà di creare un meccanismo di coordinamento tempestivo delle indagini, dall'altro si vuole evitare che una tragedia come la scomparsa di un congiunto pesi esclusivamente sulla sola famiglia o sul buon cuore delle comunità di appartenenza.
      Come è stato più volte affermato dalle famiglie aderenti all'associazione «Penelope», l'intero Paese ha una precisa responsabilità nei confronti dei congiunti delle persone scomparse: «sostenervi quando vi arrendete, incoraggiarvi quando vi perdete d'animo, parlare e gridare quando le vostre bocche ormai non hanno più niente da dire. A noi non è concessa la resa, perché a nessuno è mai concessa l'indifferenza, l'apatia e il disinteresse soprattutto quando in gioco c'è la vita delle persone».
      Ed è per le persone scomparse e per le loro famiglie che ci si augura che la proposta di legge possa trovare sostegno bipartisan e possa essere presto approvata dal Parlamento.
 

Pag. 5